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RECENSIONE: Il Redivivo  –  G. McAnton (V.1/3)

Aggiornamento: 10 apr 2020



È un piacere poter scrivere la recensione di questo libro, il cui autore ho avuto modo di conoscere personalmente al Milano Book Fair (vedi foto più in basso), la fiera internazionale del libro di Milano, svoltasi dal 26 al 29 Ottobre 2012 presso il parco esposizioni di Novegro.


Dalla parlantina facile e sciolta, grande intrattenitore, Gregorio Antonuzzo rispecchia in tutto e per tutto il ritmo e l’impostazione del suo libro, Il Redivivo, che apre la trilogia I Demoni di Eukora. In un attimo, con lui, ci si ritrova a parlare di fantasy, del suo libro, di come sia stato ideato e di quali esperienze personali lo abbiano portato a passare da giocatore incallito di Dungeons and Dragons a scrittore fantasy. Allo stesso modo il libro coinvolge immediatamente il lettore, lo trasporta, già a partire dal Prologo, nel mondo magico di Eukora, introducendo uno dei personaggi chiave dell’intera trilogia: il demone Molydeus, il redivivo. E dopo aver approcciato la negromanzia di Morghenshein che porta alla nascita del demone, è subito azione, è subito un susseguirsi di avvenimenti che lasciano il lettore con il fiato sospeso e in balia degli eventi.


Apparentemente ci troviamo di fronte alla classica lotta tra il bene ed il male. Da una parte il demone Molydeus e il suo evocatore, il negromante Morghenshein, che attraverso le abilità e i poteri apparentemente sconfinati del redivivo cerca vendetta verso i popoli che hanno confinato tutta la razza dei negromanti nelle profondità più buie delle terra. Dall’altra troviamo invece la bellissima Amion i e suoi protettori: il paladino decaduto Reogard e l’assassino Petalo Nero.

Combattuto tra l’amicizia e il profondo rispetto che nutre verso l’amico Reogard e la gelosia dovuta all’amore che quest’ultimo sembra provare verso la nuova arrivata Amion, è proprio Petalo Nero, a mio avviso, il personaggio più coinvolgente, misterioso e affascinante scaturito dalla penna e dalla fantasia dell’autore. Un personaggio dalla mente contorta e a tratti perversa, frutto della sua infanzia e dell’educazione da assassino ricevuta, tanto agile e letale nel muoversi tra le ombre, quanto però impossibilitato nella comunicazione, essendo privo della lingua e quindi muto. Se questo aspetto dell’assassino è in grado di conferirgli una certa aura di mistero e di imprevedibilità, allo stesso tempo rischia di limitare molto la sua partecipazione alle vicende narrate. In questo senso, sarà molto interessante capire e scoprire come l’autore si porrà nei confronti di questo personaggio nei prossimi due volumi della storia: Il Mezz’Orco e Il Negromante.

Tra Amion e Molydeus, grande spazio trova anche il re degli orchi, il mezz’orco Jurkkek. Un personaggio ben descritto e caratterizzato dall’autore, che impersonificando e portando all’eccesso un tipico difetto dell’animo umano, quello dell’insicurezza, presente in dosi diverse in un po’ tutti noi, lo tratteggia come un essere abbietto, pazzo, senza scrupoli, ma anche furbo, scaltro e meschino. Dato il titolo del secondo libro della trilogia, ci aspettiamo che il ruolo da lui ricoperto sia quantomeno ampio e di un certo rilievo.

Per quanto riguarda l’impostazione della narrazione, ho personalmente trovato la lettura del libro molto scorrevole e piacevole, senza particolari inconsistenze. Per tre quarti del libro, gli avvenimenti si susseguono a ritmo incalzante, cambiando spesso punto di



vista e ambientazione. L’ultima parte del volume mi è però parsa leggermente troppo prolissa e focalizzata troppo a lungo su di un personaggio secondario, Ingrid, che, seppur carismatico e ben riuscito, non troverà presumibilmente una sua collocazione nel resto della storia.

A mio personale avviso, la storia avrebbe potuto contenere qualche dettaglio in più che avrebbe probabilmente elevato la qualità generale dell’opera, riuscendo a far immedesimare ancora di più il lettore nella storia narrata. Tuttavia, la qualità della narrazione è sicuramente di un certo rilievo, il libro si lascia leggere tutto d’un fiato coinvolgendo appieno il lettore.

Al termine di questo primo libro, il lettore si ritroverà a domandarsi ardentemente come si svilupperanno i vari filoni della storia: quali prove attenderanno Reogard, Petalo Nero e Amion, quali piani diabolici abbia in mente Molydeus, che cosa ne sarà di Jurkkek e del negromante Morghenshein.


Dal ritmo brillante e da un’impostazione non tradizionale, incentrata maggiormente sul ritmo incalzante della narrazione e su di un susseguirsi sfrenato di avvenimenti, più che su una descrizione dettagliata degli ambienti e delle situazioni, il Redivivo, con uno stile veloce, frenetico, a tratti molto crudo (più di quello che mi sarei forse immaginato), costituisce una bella novità nel panorama fantasy italiano, e divertirà la maggior parte dei suoi lettori.

L’autore ci assicura poi che il finale della storia, al termine del terzo volume, sarà di sicuro effetto e accolto positivamente dai lettori. Nel frattempo, non resta che prepararci a scoprire come evolverà la vicenda nel secondo libro della trilogia: Il Mezz’Orco. La Trilogia I Demoni di Eukora è composta da 3 volumi

  1. Il Redivivo (2011)

  2. Il Mezz’Orco (2012)

  3. Il Negromante (2013)

 

Valutazione fantasySeries:






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