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INTERVISTA: Gregorio Antonuzzo (G. McAnton)  –  I Demoni di Eukora

Aggiornamento: 3 apr 2020





È con grande piacere misto ad orgoglio che mi accingo a presentare la prima intervista che fantasySeries propone al suo pubblico di lettori. Gregorio Antonuzzo, conosciuto anche con lo pseudonimo di G. McAnton, ci ha concesso un’intervista a trecentosessantagradi sul suo essere scrittore fantasy e sulla sua trilogia in corso di pubblicazione: I Demoni di Eukora. Nato da genitori siciliani e calabresi, G. Antonuzzo cresce in terra tedesca e si stabilisce in seguito nelle Marche, dove risiede da circa 25 anni. Appassionato del gioco di ruolo Dungeons and Dragons e di fantasy in generale, nel 2009 conclude la stesura della trilogia I Demoni di Eukora, il cui primo libro, Il Redivivo, viene pubblicato a fine 2011 dalla casa editrice Il Ciliegio. Il 27 Ottobre 2012 presenta alla Fiera del Libro di Milano (Novegro) il secondo volume: Il Mezz’Orco.

Ciao Gregorio, benvenuto su fantasySeries.it

Come promesso in occasione del nostro incontro al Milano Book Fair, eccoci qui per un’intervista a tutto tondo su di te e sulla tua opera: la trilogia I Demoni di Eukora.



Sappiamo che il tuo approccio al mondo del fantasy inizia con il gioco di ruolo Dungeons and Dragons. Dal momento che sono molti gli appassionati di questo GDR, puoi dirci quale è stata la scintilla che ti ha fatto capire che avevi gli elementi necessari per intraprendere la stesura di un libro, e addirittura di una trilogia?

Penso sia stata la rabbia. Giocavo, facevamo anche le 24h, una full imersion nel mondo del D&D. Eppure, colpa anche dei miei dadi maledetti (sono viola, me la sono cercata), la fortuna mi è sempre stata avversa! Diciamo che su Eukora non esistono più Paladini, li ho fatti morire tutti…me ne moriva uno as avventura, cavolo!!! Allora mi sono detto: qui dobbiamo cambiare…e così ho iniziato a scrivere, a collegare insieme le avventure e creare una storia in cui comandassi io. Poi, le cose sono andate diversamente, però, è questo il principio che mi ha spinto a scrivere. Quindi, grande merito va ai Master (coloro che conducono le partite, per chi non ci abbia mai giocato) e alle loro stupende giornate passate insieme. Più volte hai sottolineato come inizialmente il titolo della trilogia fosse “Gli Angeli di Eukora”, poi divenuto “I Demoni di Eukora”. Cosa ti ha portato a questo ripensamento?

Appunto… scrivevo affinchè le cosa andassero come volevo io, e alla fine, anche in questo caso, è andata a finire in tutt’altro modo. La storia era quella, finita, ben ingegnata, eppure, ad un certo punto, i miei personaggi hanno incominciato a fare come volevano. Insubordinazione! Iniziavo dei dialoghi con un obiettivo ben preciso che sistematicamente finivano in altro modo. I protagonisti di Eukora, a un certo punto mi hanno posto delle domande, dei dubbi e così, senza accorgermene, mi sono ritrovato in una storia del tutto nuova e diversa e, devo dire, anche più affascinante. È stato come guardare un film, o leggere un libro: uno spettatore della mia immaginazione.

Tra prendi e molla, tra fai e rifai, qualche anno. Ma considera che mi mettevo a scrivere durante la pausa pranzo del lavoro, qualche volta alla sera. Poi, perso il lavoro, ci ho dato dentro e in circa 6 mesi ho scritto quasi metà della trilogia. Considerando quante volte l’ho corretto… mamma mia, mi viene il mal di testa. Poi ho incontrato Roberta Carusio che ha dato un’impronta profonda alla stesura, apportando commenti costruttivi. La tecnologia? Onestamente è un successo che io sappia come accendere il PC e salvare i file… È stato difficoltoso trovare una casa editrice che pubblicasse il tuo racconto? Hai mai avuto dei momenti di difficoltà nei quali hai pensato di lasciar perdere con la carriera di scrittore?

Si, molto difficile, specie trovare una casa editrice onesta che non chiedessa alcun contributo. Ma l’idea di abbandonare non ce l’ho mai avuta. Non tanto il discorso scrittore, non mi ci sento affatto e penso che difficilmente scriverò ancora anche se la voglia è tanta, ma il discorso della storia. Penso sia proprio da film, ed è a quello che punto. Non mollerò la presa finche Hollywood non lo porterà in scena. Si, sono un sognatore, e almeno nei sogni non mi risparmio. Cosa ti senti di dire a chi vorrebbe,come te, scrivere e poi pubblicare un racconto fantasy?

Lascia perdere, saresti un mio concorrente, non potrai scrivere niente meglio di me, quindi, cambia genere. Hahahaha, no, a parte gli scherzi, direi di stare attento a non scrivere roba TROPPO banale. Sarai banale comunque, perchè hanno già scritto tutto, quindi, cerca di non cadere nelle solite scene già viste perchè se scrivi per te e quei pochi amici che ti leggeranno è un conto, ma se poi iniziano a leggerlo persone che di fantasy se ne intendono, si fa presto a prendere critiche che poi fanno male all’animo creativo. Ispiratevi a una storia vera e vestitela di fantasy. Veniamo al libro…Come ho scritto nella recensione, trovo il personaggio di Petalo Nero il più interessante e meglio riuscito. Hai mai pensato però che il fatto di creare un personaggio muto potesse in qualche modo limitarne il suo coinvolgimento nella storia e nei rapporti con gli altri personaggi?

Lui è sicuramente ciò che reputo il mio pezzo d’autore. È l’amico che avrei sempre voluto avere, anche perchè, come nemico, non lo si augura a nessuno. E come hai detto tu, il fatto che non parlasse era sicuramente un azzardo, ma entrare nei suoi pensieri, nella sua intimità, nel profondo del suo cuore si poteva fare solamente in questo modo. Doveva pensare, esprimere tutto il suo sentimento, il suo amore per il suo amico, compresi tutti i sentimenti che di conseguenza prova verso tutti coloro che vede come ostacoli all’amicizia con il protagonista. Mi ha affascinato molto poterne scrivere, è stato elettrizzante seguirlo in alcune uccisioni. Ti assicuro, guardavo attraverso i suoi occhi. Hai disegnato personalmente la mappa del libro? Ti sei ispirato a qualche luogo realmente esistente?

Disegnare io? Non riesco nemmeno a scrivere in corsivo, figurarsi a disegnare. Ecco perchè mi sono circondato di valenti autori che la matita la sanno utilizzare eccome (ormai la matita credo sia parte del passato, ma ci siamo capiti). L’ispirazione della mappa mi è venuta guardando fuori dalla finestra: le Marche sono una terra meravigliosa che si presta perfettamente al mio racconto. Ci sono zone e catene montuose che non aspettavano che ti essere raccontati, e io l’ho fatto, stravolgendo tutto a mio piacimento, ovviamente. Avevi già chiara in mente tutta la storia quando hai iniziato a scriverla? Oppure l’ispirazione ti è venuta man mano che proseguivi nella stesura?

È venuta man mano, e ti assicuro che non è un buon lavoro. Anzi, è un doppio lavoro perchè se i tuoi personaggi iniziano ad andare da un altro verso, tu devi riscrivere molte parti, aggiungere o modificare alcuni particolari. Dovessi rifarlo oggi, andrebbe via molto più veloce e lineare. Stai già pensando di scrivere un altro racconto?

Onestamente no, non penso di scrivere altro. Tutti dicono che sbaglio, che dovrei insistere per farmi conoscere e, a lungo andare, se sono davvero bravo, forse qualcuno mi noterà. Io invece, sto pensando diversamente. Tutto il tempo che impiegherei a scrivere un nuovo racconto lo dedico a far emergere questo. Ho mille progetti, con la regione, con l’estero, e molto altro. C’è persino l’idea di farne un’opera teatrale (una compagnia ci sta già lavorando per vedere la fattibilità del progetto, intanto hanno realizzato il prologo che si può vedere qui: talia2004). Ovviamente, il punto d’arrivo è il film!!! Lo so che stai ridendo di gusto, e ti do ragione, certe volte anche io ci rido sopra, ma ci sto lavorando, cercando persone che mi facciano da sponsor per andare da altre persone che mi sponsorizzino con altre persone… magari alla fine non uscirà fuori niente, eppure reputo la cosa davvero intrigante. Vedremo…

Puoi dare qualche indiscrescrezione in anteprima a fantasyseries su qualcosa che riguardi te e/o le tue opere?

Certo!!! A breve uscira un libro contenete 5 fumetti che riguardano la storia dei protagonisti di Eukora. Una raccolta, o forse dei fumetti singoli, ancora da studiare, che tratta il passato dei personaggi prima che finissero in Eukora. Una cosa davvero bella, ve lo assicuro. Io i fumetti li ho già letti e posso dire che Valentina Maschio e Piercarlo Rizza hanno fatto un lavoro magnifico!!! Quindi, incrociamo le dita. A quali eventi parteciperai/sarai ospite nei prossimi mesi?

Sto vedendo alcune serate a Roma insieme a un grande circolo letterario. Tutto ancora da definire, ma spero possa andare bene perchè sarebbe davvero una cosa di prestigio. Sicuramente a Lerici dovrei esserci, alla stessa rassegna letteraria che l’anno scorso mi ha fortemente voluto come apertura. Considerando che lì ci vanno solamente scrittori affermati e famosi… Grazie Gregorio per il tempo che ci hai dedicato, ti facciamo tanti complimenti per la tua opera e rimaniamo in trepidante attesa di leggere il secondo libro della trilogia: Il Mezz’Orco.

Grazie a te per questa splendida opportunità. Spero di vederti ancora e di sapere cosa ne pensi de Il Mezz’Orco.

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