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RECENSIONE: L'ULTIMO CAVALIERE S. KING (V. 1/7)
Aggiornamento: 10 apr 2020



Ho voluto iniziare questa recensione del primo volume della Torre Nera con la prima frase del libro, in lingua originale. Perché? Be’ le motivazioni sarebbero molteplici, ma qui basta dire che lo stesso King ha considerato l’incipit di questo libro come il migliore in assoluto da lui scritto.
Walter O’Dim, l’uomo in nero, the man in black, è una figura avvolta dal mistero e presente in più di un libro scritto da King. Assume ruoli e nomi diversi ma rappresenta ogni volta il classico cattivo, il male incarnato, il personaggio che nell’ombra trama contro i più deboli.
In questo primo libro della saga, la sua aura malvagia si avverte in maniera molto forte, forse in maniera più netta rispetto ai successivi volumi, dove viene nominato solo sporadicamente. Non a caso il suo nome è il primo citato nell’intera opera e quindi anche il primo personaggio introdotto, ancor prima di Roland, che è il vero protagonista della storia. È lui che, in un certo modo, da il via alla lunga marcia di Roland verso la Torre.
Una storia che, in questo primo episodio, è ambientata quasi esclusivamente across the desert, in mezzo al deserto: dove infatti collocheremmo un pistolero se non in quei paesaggi che tanto hanno reso celebri i film e i personaggi di Sergio Leone? Lo stesso King afferma di essersi ispirato moltissimo ai film del regista italiano e di aver tratto da essi alcuni spunti per la sua storia.
E poi the gunslinger, il pistolero, figura a suo modo leggendaria, descritta in maniera divina da King. A mio avviso il personaggio ha pochi eguali nel panorama mondiale del fantasy in quanto alla magnificenza con cui è descritto, alla sua aura di figura mitica che non si ferma davanti a nessun ostacolo, che imperterrita procede passo dopo passo verso la sua meta, pronta a sacrificare tutto, anche se stessa in virtù di un fine più grande in cui forse solo lei crede fino in fondo. Un personaggio spietato, verso i nemici così come verso gli amici, ma capace di amare e credere nelle sensazioni positive che i propri amici gli trasmettono. Un uomo guidato dal ka, il destino, o che forse semplicemente crede di essere guidato ma che in realtà con le sue scelte plasmerà il destino di molti che gli sono accanto o che cercano di fermarlo.
Ne L’Ultimo Cavaliere, i personaggi introdotti sono relativamente pochi, così come le ambientazioni e i dialoghi.
Cosa rende allora questo volume così particolare e affascinante, almeno dal mio punto di vista?
Probabilmente il fatto che diversi accadimenti che qui si verificano avranno un fortissimo impatto sullo snodarsi della storia e sul destino delle persone. L’incontro con Jake, il rapporto con il demone, il dialogo con l’uomo in nero sono tutte situazioni attorno alle quali la storia che segue verrà costruita.
Nonostante nel 2003 il libro sia stato ripreso da King dopo la prima edizione del 1982, si nota comunque a mio avviso un certo distacco con gli altri volumi della serie: dal ritmo della storia, meno frenetico e più simile ai film western, alla mancanza quasi totale di elementi fantastici e di quelli corrispondenti ai canoni del fantasy classico (ma qui il discorso è più generale e si allarga anche agli altri libri).
Se avete deciso di leggere L’Ultimo Cavaliere allora di certo sapete come la saga scritta da Stephen King sia composta da 7 libri:
L’Ultimo Cavaliere (1982)
La Chiamata Dei Tre (1987)
Terre Desolate (1991)
La Sfera Del Buio (1997)
I Lupi Del Calla (2003)
La Canzone Di Susannah (2004)
La Torre Nera (2004)
e di certo sapete anche che la storia non risponde ai classici canoni del fantasy puro; quindi non aspettatevi draghi e spade leggendarie, maghi stregoni e potenti magie capaci di far piovere palle di fuoco dal cielo. Così come non incontrerete elfi nani e gnomi, razze tipiche dei racconti fantasy.
Siete amanti del fantasy classico e credete che il libro non sia di vostro gradimento?
Se fossi in voi non rinuncerei alla lettura di questa saga; gli elementi ci sono tutti per tenervi ottima compagnia e seguire con trepidazione le avventure del pistolero sarà per voi un grande piacere. King, si sa, scrive in maniera divina e le pagine scorrono che è un piacere. La storia si fa via via più coinvolgente e in un attimo vi troverete a divorare tutti e sette i libri senza accorgervene. Roland potrebbe anche alla fine diventare il vostro personaggio preferito di sempre, così come lo è stato per me (insieme a Bartimeus) .
Per iniziare un blog dedicato al fantasy, certamente la Torre Nera di King non rappresenta l’incipit migliore, ma si tratta dell’ultima saga che ho letto e che quindi è più fresca dentro di me. Questa sarà quindi la linea che cercherò di seguire in questo blog: lettura del libro e quindi recensione.
Molti sono i libri fantasy che ho letto e molti quelli che ancora ho da leggere, ma tra quelli che ho già assaporato, spesso tanto tempo è passato dalla loro lettura e quindi il ricordo è a oggi molto vago. Per questi libri sarà necessaria una seconda lettura, tempo permettendo.
Valutazione fantasySeries:

SERIE: La Torre Nera (titolo originale: The Dark Tower) AUTORE: Stephen King TITOLO: L’Ultimo Cavaliere VOLUME: 1 PRECEDUTO DA: – SEGUITO DA: La Chiamata Dei Tre TITOLO ORIGINALE: The Gunslinger ANNO PRIMA PUBBLICAZIONE: 1982 ANNO PRIMA PUBBLICAZIONE IN ITALIA: 1989 PRIMA CASA EDITRICE IN ITALIA: Sperling & Kupfer ATTUALMENTE EDITO DA: Sperling & Kupfer PAGINE: 257
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