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RECENSIONE: L’Ascesa Dei Deryni – K. Kurtz (V.1/3)
Aggiornamento: 10 apr 2020


Non penso che questo primo libro della Trilogia dei Deryni sia particolarmente entusiasmante.
La storia fila via liscia, si lascia leggere di gusto, il ritmo della narrazione è più che discreto, tuttavia non riesce a coinvolgere moltissimo il lettore, a parte forse i primi capitoli dove accadono fatti determinanti per il proseguo dell’intera Trilogia e di quelle successive.
Nonostante questi aspetti, che nella maggior parte dei casi farebbero propendere per una recensione negativa del libro, l’impostazione generale della storia, dei suoi personaggi, di cosa essi rappresentino per se stessi e per il popolo, fanno si che alla fine del libro si brami di proseguire nella lettura della storia, con l’idea che avvenimenti e scontri epocali siano lì lì per compiersi.
Ma in che modo, l’autrice, è riuscita a fare tutto questo?
Andiamo con ordine.
Le Deryni Novels di Katherine Kurtz (e questo libro ovviamente non fa eccezione) sono tutte quante ambientate nel reame di Gwyneed, composto da undici diversi regni (feudi). Chiaramente ispirato all’Inghilterra, al Galles e alla Scozia, rievoca un Medioevo ricco di scontri per il potere e di lotte intestine, dove la contrapposizione tra la Chiesa (che ricorda molto quella Cattolica), e la monarchia feudale, alimenta il fuoco della storia.

Già questo aspetto è sufficiente per avvolgere il libro di un aurea quasi magica, mischiando aspetti fantasy a rievocazioni di periodi storici che da sempre hanno rappresentato epoche oscure, incerte, di sopraffazione.
Ma l’aspetto che davvero “scuote” la storia, che le da ritmo e giustifica le azioni dei vari personaggi, è l’avversione del popolo e soprattutto della Chiesa, verso la razza Deryni. Un odio che ha radici profonde, forse giustificato ma certamente esagerato, che sfocia in un altro parallelismo con un altro aspetto del periodo medievale, la Santa Inquisizione.
Se l’istituzione dell’ Inquisizione era volta a scovare e punire coloro i quali professavano un culto contrario all’ortodossia cattolica, allo stesso modo, nel libro, i Deryni vengono trattati alla stregua di nemici del popolo e della Chiesa, cacciati e mal visti dalla popolazione. Il fatto poi che uno dei personaggi secondari principali sia al tempo stesso un uomo di Chiesa e un Deryni, non fa altro che alzare il livello di tensione della storia e arricchirla con possibili sviluppi e intrecci.
Appartenere alla razza Deryni diventa quindi qualcosa da nascondere gelosamente, da non rivelare a volte neppure ai propri ai famigliari, d’altronde:
Un segreto neppure difficile da celare, dal momento che:

Se la contrapposizione tra Deryni e Chiesa fa da sfondo all’intera collezione di opere della Kurtz, in questo libro in particolare le vicende si concentrano sull’incoronazione di Kelson e sui suoi rapporti con l’amico e consigliere fidato: Il Signore di Corwyn, il Duca Alaryc Morgan.
Se i rapporti tra i vari personaggi vengono delineati a dovere, con dialoghi ricchi di significato e mai banali, e la storia non mostra sostanziali punti deboli, qualche perplessità invece rimane su come l’autrice ci conduce verso lo scontro finale. Uno scontro che sembra essere inevitabile (per quale motivo, non ci è dato saperlo), che tutti si aspettano, per cui tutti si preparano, e che nessuno riesce ad evitare.

Come dicono gli inglesi, “pound per pound” questo libro merita certamente di essere letto, se non altro per i molti richiami storici e per come sia ben scritto e organizzato. Di certo, ci aspettiamo qualcosa di più nei prossimi due volumi che chiudono questa trilogia.
La Trilogia dei Deryni è composta da 3 volumi:
L’Ascesa Dei Deryni
La Sfida Dei Deryni
Il Signore Dei Deryni
Valutazione fantasySeries:

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