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RECENSIONE: Il Viaggio Dell'Assassino  –  R. Hobb (V. 3/3)

Aggiornamento: 10 apr 2020



Eccoci qua, al termine della Trilogia dei Lungavista, con l’ultimo episodio della saga: Il Viaggio dell’Assassino.

Un libro che ho inseguito a lungo (2010), perché indisponibile presso tutte le librerie online e non, con la casa Editrice Fanucci che si guardava bene dal procedere con una nuova ristampa. Siamo arrivati al punto in cui Il Viaggio Dell’Assassino risultava indisponibile in tutte le librerie, fisiche e online, con Robin Hobb che nel giugno 2010 si trovava in Italia per un tour promozionale … non c’è che dire, veramente un gran tempismo! La fortuna ha voluto che trovassi un utente ebay che lo aveva messo in vendita, e così in pochi giorni è stato mio, fortunatamente.


Ma veniamo al libro.

Se avete già letto le mie precedenti recensioni riguardanti i primi due libri, avrete sicuramente notato come non sono stato particolarmente entusiasta di questa saga sin dall’inizio. Ritengo che questa mia opinione potrebbe non essere condivisa da molti di voi, dal momento che in linea di massima i libri della Hobb sono decisamente ben scritti, i personaggi sono delineati in maniera incredibile (specialmente il protagonista fitz), e i paesaggi sembrano prendere vita dalla penna dell’autrice.


Ciò che non mi ha fatto mai particolarmente amare questi libri è la quasi totale mancanza di scontri, battaglie epiche, magia (arte e spirito a parte), elementi che personalmente amo molto. A mio parere tutti i libri si trascinano piuttosto stancamente, con il protagonista che cerca di trovare un proprio equilibrio interiore mentre viene travolto dagli eventi che si susseguono a ritmo infernale.


Per essere del tutto onesti, in questo senso il terzo volume della trilogia si discosta in parte dai primi due, soprattutto nella prima metà, dove fitz parte alla ricerca della propria personale vendetta.


Per la prima volta in grado di decidere della propria vita, essere l’architetto del proprio destino, dedica tutto ciò che rimane di lui al tentativo di uccidere l’odiatissimo Regal, che, impadronitosi del regno, lo sfrutta per i propri scopi personali, incurante dell’avanzare delle navi Rosse e del malcontento della popolazione della costa.

Per la prima volta mi sono detto: ‘’Ci siamo! Ora viene il bello! Fitz in azione per più di qualche pagina!’’, ma così ahimè non è stato, perché dopo il fallito tentativo, il ritmo si è riadagiato.


Se tutto il libro fosse continuato sulla scia della prima parte, credo che avrebbe potuto risollevare il mio giudizio di tutta la trilogia.

Cosi però non è stato, con la seconda metà del libro che si trascina più stancamente: un gruppo di amici erranti per luoghi sconosciuti alla ricerca di qualcosa che non si sa se ancora esiste e di qualcuno che non si sa se ancora in vita, spinti solamente dall’amore verso il proprio marito, la propria terra e il proprio amico/sovrano.


Bisogna in ogni caso ammettere che il finale della storia è piuttosto originale e drammatico, e in questo senso conclude degnamente la saga.

Devo però anche sottolineare come, dopo pagine e pagine durante le quali abbiamo fatto la conoscenza dei terribili pirati, questi vengono liquidati senza alcuna descrizione degli scontri, il cui esito era ormai scontato vista la differenza tra gli eserciti.


Anche il tanto odiato Regal, per il quale tutti i lettori avranno di certo provato odio e avversione, scompare dalla scena (per poi riapparire brevemente nel finale) in poche righe senza riuscire ad opporre la minima resistenza. Certo, privato della propria scorta, si è rivelato esattamente quello che ci si aspettava di lui, ovvero un essere codardo, vuoto, privo di valori, povero nell’Arte. Ma molto probabilmente si sarebbe potuto fare di meglio, togliendo così in parte quella malinconia di fondo che pervade tutti i libri e raggiunge probabilmente il suo apice nel finale.


Che dire dunque? Una trilogia più che buona a mio avviso, degna di essere letta, ma che non mi ha particolarmente entusiasmato. Viste le critiche e recensioni estremamente positive che avevo letto, mi sarei aspettato qualcosa di decisamente più alto livello.

La Trilogia dei Lungavista è composta da 3 volumi:

  1. L’Apprendista Assassino (1995)

  2. L’Assassino di Corte (1996)

  3. Il Viaggio dell’Assassino (1997)

 

Valutazione fantasySeries:










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