- MA
RECENSIONE: Il Libro Di Tezin-Dar – A. Wells (V.1/3)
Aggiornamento: 10 apr 2020


Sono sempre rimasto affascinato dalla Trilogia di Tezin-Dar.
Forse perché è una delle prime saghe che ho letto, forse perché il ritmo e lo stile della narrazione si adattano perfettamente ai miei gusti. La tipologia, così come prontamente sottolineato da Alex Voglino (un breve curriculum qui) nell’introduzione, è quella tipica del sword and sorcery, dove duelli, lunghi viaggi, inseguimenti e misteriosi oggetti magici si combinano per formare un mix vincente e appassionante.
Circa un anno fa (2010), durante il festival della letteratura di Mantova, ho comprato un biglietto per un evento che vedeva come protagonista lo scrittore fantasy Jonathan Stroud (vedi foto – clicca per ingrandire), autore, tra le altre cose, della celebre Trilogia di Bartimeus e più recentemente della Valle degli Eroi.
Tra le molte domande che gli sono state poste, una in particolare mi è rimasta impressa nella memoria e recitava più o meno questo:
“Quasi tutti i più famosi racconti fantasy vedono inizialmente il protagonista immerso in una situazione negativa, vuoi perché maltrattato o abbandonato dalla sua famiglia (vedi Harry Potter, fitz in La Trilogia dei Lungavista, o proprio Nathaniel nella Trilogia di Bartimeus), vuoi perché cresciuto in un mondo a cui sente di non appartenere (vedi Drizzt in La Trilogia Degli Elfi Scuri) o ancora perché vittima di droga o terribili eventi che hanno caratterizzato il suo passato (vedi Eddie e Roland in La Torre Nera), solo per citarne alcuni. È proprio necessario che una storia si sviluppi a partire da un personaggio non propriamente in pace con se stesso e con il mondo, oppure esistono alternative praticabili?”

La risposta di Stroud (in inglese ovviamente) è stata che alternative esistono, così come testimoniato da opere famose come Il Signore Degli Anelli, ma la pratica di caratterizzare il personaggio principale con una storia difficile alle spalle permette allo scrittore di porlo in una situazione dalla quale egli vuole fuggire, predisponendolo più “facilmente” verso il desiderio di intraprendere pericolose avventure che possano in qualche modo distrarlo dalla situazione attuale o addirittura volgerla a proprio favore.
La Trilogia Di Tezin-Dar non si discosta da questo paradigma, con il protagonista, il principe Calandryll di Secca, alla ricerca di una via di fuga dal proprio destino che sembra ineluttabilmente condurlo verso una vita monacale, lontano dai suoi amatissimi libri e, non meno importante, dalle donne. Ingabbiato in questa situazione e spinto anche dalle parole dell’indovina Reba, decide così di credere alle parole di Lord Varent e partire alla ricerca di un libro magico, l’Arcanum, in grado di risvegliare il dio pazzo Tharn, con l’intento di distruggerlo e salvare il mondo dal caos e dalla distruzione.
Il libro è piuttosto avvincente e diverse ambientazioni si alternano nel condurre Calandryll verso la sua meta. Dalle prospere regioni di Lysse, di cui Secca è la capitale, al più lontano Kandahar, fino alle giungle di Gessyth, alternando percorsi a cavallo a viaggi per mare, combattimenti all’ultimo sangue a scontri tra potenti maghi.
I personaggi sono discretamente caratterizzati. In questo senso ho letto da alcune parti commenti negativi, volti a sottolineare come alcuni protagonisti della storia non siano ben delineati e profondamente descritti.
Devo ammettere che, almeno in questo primo libro, la storia pecca un po’ in tal senso, soprattutto nel personaggio di Katya, la bella donna guerriero, che potrebbe certamente essere maggiormente inquadrata e più attiva e partecipativa nel fluire della storia. Ma forse nei prossimi libri scopriremo qualcosa in più su di lei e l’autore ci renderà più partecipi del suo passato e della regione di Vanu dalla quale ella proviene. Certamente, in un libro come questo, non possiamo aspettarci che l’animo umano sia indagato a tal punto come accade per esempio nei libri di Robin Hobb, ma probabilmente se iniziassimo a leggere questa trilogia con questa aspettativa, saremmo dalla parte del torto. Scontri e viaggi per luoghi lontani e inesplorati sono gli ingredienti principali di questa storia, possano essi piacere o meno.
Detto questo, il protagonista principale della quest, Calandryll, è comunque tratteggiato a dovere, così come la sua maturazione dettata dalle diverse e pericolose situazioni nelle quali si viene a trovare. Da persona colta ma ingenua e credulona, a lungo andare acquisisce quel cinismo e quella determinazione propria delle persone che nella loro vita hanno affrontato situazioni difficili e a volte perigliose.
Di Bratch, guerriero proveniente dal Cuan na’ For, l’autore non ci rivela invece molto, ma probabilmente scopriremo di più su di lui nei prossimi due capitoli. Perché ha lasciato la sua patria? Perché è diventato un mercenario? Il suo animo è nobile e sincero ma il suo passato è ricco di ombre e fatti poco chiari dei quali non siamo ancora a conoscenza.
D’altronde questo libro costituisce solamente la prima parte dell’avventura, dove i personaggi fanno la loro prima comparsa e dove scopriranno che niente è come ci si aspettava e molto lungo è il cammino che ancora li aspetta.
Il finale ci lascia in balia degli eventi, sorpresi, smarriti e atterriti, in attesa di sapere come la situazione evolverà.
In definitiva, un ottimo libro, scritto con cura e maestria dal maestro Angus Wells: avvincente e appassionante, ricco di azione e suspance…consigliato! La Trilogia di Tezin-Dar è composta da 3 volumi:
Il Libro di Tezin-Dar
Ritorno da Tezin-Dar
Il Mago di Tezin-Dar
Valutazione fantasySeries:

#Tezindar #AngusWells #Calandryll #UK #SerieFantasy #Recensioni